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Alimentazione

Pesce azzurro e prevenzione dell’ictus

saturday march 2nd, 2013 Alimentazione
www.saporidimare.it
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Inutili gli integratori di omega 3

Uno studio pubblicato sul British Medical Journal afferma che è il pesce azzurro vero e proprio a essere indicato nella prevenzione dell’ictus, e non gli integratori di acidi grassi essenziali omega 3.

Mangiare almeno due porzioni di pesce grasso alla settimana è moderatamente, ma significativamente, associato ad un ridotto rischio di ictus.

Cos’è il pesce azzurro

Per “pesce azzurro” si intende la varietà quali sgombri, sardine, alici… che hanno il più alto contenuto in acidi grassi essenziali omega 3 da tempo noti per il loro effetto protettivo e preventivo delle malattie cardiovascolari, dell’ossidazione e dell’invecchiamento dell’organismo.

Mancavano tuttavia le evidenze scientifiche che il pesce azzurro potesse avere anche un possibile effetto anti-ictus.

Ad aver indagato sulle proprietà preventive nei confronti dell’ictus è stato un team internazionale di ricercatori, coordinati dal dottor Rajiv Chowdhury dell’Università di Cambridge e il professor Oscar H. Franco della Erasmus MC di Rotterdam.

Sono stati studiati circa 800mila soggetti appartenenti a 15 diversi Paesi in tutto il mondo in modo da avere una prospettiva globale: i pazienti analizzati erano sia persone con diagnosi di patologia cardiovascolare sia pazienti a rischio, sia sani. Lo studio è stato effettuato minimizzando i possibili errori di valutazione . E’ risultato che chi assumeva 5 o più porzioni di pesce azzurro alla settimana aveva un rischio ridotto del 12%. I livelli di grassi omega 3 nel sangue dovuti all’uso di integratori di olio di pesce non erano, al contrario, significativamente associati a un ridotto rischio di malattie cerebrovascolari.

Un po’ per come accade con il resveratrolo nel vino e per altre sostanze attive nelle piante, la differenza nell’impatto benefico sulla salute sembra esser data, ancora una volta, dalla combinazione di diverse sostanze contenute nella forma originale dell’alimento o la pianta. Cosa che invece non accade quando la sostanza ritenuta attiva è isolata dal contesto, come nel caso degli integratori. Nel caso del pesce, per Chowdhury e colleghi, si tratta di interazioni tra una vasta gamma di sostanze nutritive, come vitamine e amminoacidi essenziali.

 

Dott.ssa Valentina Parisani Biologa Nutrizionista 
Dottore di ricerca inObesità e Patologie Correlate”