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Alimentazione

Come ridurre le reazioni avverse agli alimenti

16 giugno 2013 Alimentazione
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Attualmente il problema delle reazioni avverse agli alimenti è un fenomeno in crescita ed è dovuto in parte alla diminuzione dell’ allattamento al seno, in parte al consumo molto prolungato di cibi di cattiva qualità, in cui sono presenti prodotti chimici, additivi o contaminanti, in parte ai vaccini, all’ inquinamento e in parte alle otturazioni dentali in amalgama.

Cosa possiamo fare per migliorare la nostra salute?

Come affermò Marckarness nel 1975 “ Mangia solo alimenti da cui nulla è stato eliminato, a cui nulla è stato aggiunto e che andrebbero a male se non li mangiassi immediatamente”.

Oltre che cercare di nutrirci il più possibile di alimenti “puliti” e naturali, una cosa molto utile da fare è seguire una dieta a rotazione. E’ stato infatti dimostrato che un sistema immunitario sovraffaticato viene alleggerito se gli stessi cibi non vengono mangiati tutti i giorni, ma ogni tre o quattro giorni. In tal modo si riduce perlomeno la comparsa di nuove intolleranze e si attenuano quelle già presenti. Capita spesso che semplicemente con la disintossicazione dell’organismo e con le corrette combinazioni alimentari si rigeneri la capacità digestiva e che tutti i fastidi svaniscano da soli. L’intolleranza alimentare non è la causa del problema ma una delle conseguenze. E’ l’intestino che non riesce a digerire quel cibo. Uno stato alterato della mucosa intestinale determina la permeabilità dell’organo. Esistono diversi studi che documentano attraverso analisi di laboratorio la presenza di frammenti mal digeriti di caseina ( proteina del latte vaccino) e glutine nel sangue, nelle urine e nel midollo osseo di pazienti con patologie croniche degenerative, non evidenziati invece nei “ gruppi di controllo” sani.

Più un organismo è ammalato più ha bisogno di massima attenzione a livello alimentare.

 

Dott.ssa Valentina Parisani
Dottore di ricerca in “Obesità e Patologie Correlate”