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Alimentazione

Pomodoro verde? No, grazie!

30 settembre 2013 Alimentazione
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Le Solanacee sono una famiglia popolare nell’ orto: i pomodori,  le melanzane e le patate, appartengono tutti a questa famiglia.
Le Solanacee, come dice il nome, contengono tutte un alcaloide: la solanina, presente in qualunque parte della pianta che rappresenta una difesa naturale contro gli insetti ed i funghi.

Il problema di questa sostanza è che la stessa è contenuta in quantità più elevate nei pomodori verdi, o verdoni, che fanno la comparsa sulle nostre tavole nelle insalate o nella caprese. È proprio il loro colore a dare l’indicazione della quantità di solanina contenuta. Il contenuto di solanina è inversamente proporzionale rispetto al  grado di maturazione del pomodoro, ciò significa che acquistando colore, il pomodoro perde poco alla volta la quantità di solanina contenuta. Il pomodoro non va quindi consumato verde ma rosso. Nella patata la solanina è concentrata soprattutto nell’ area della buccia e può variare in quantità a seconda dello stato di maturazione e delle condizioni di conservazione. Se esposta a lungo al sole, la patata si colora di verde per effetto della clorofilla.

Non vanno consumate le patate verdi e/o germogliate.

Quasi sempre i sintomi insorgono dopo 8/10 ore dopo l’ ingestione della sostanza, ma se se ne consuma un quantitativo concentrato gli effetti si avvertono anche dopo i primi trenta o quaranta minuti.
Si possono avere disordini gastrointestinali o neurologici, si possono scatenare anche vomito e nausea, diarrea e crampi allo stomaco, mal di testa, vertigini, bruciori alla gola e febbre, sonnolenza.

Ricordiamo inoltre che ciascuno di noi reagisce in modo diverso a seconda delle capacità immunitarie dell’organismo.

Dott.ssa Valentina Parisani 
Biologo - Nutrizionista 
Dottore di ricerca in “Obesità e Patologie Correlate”