Il buon vino
E’ importante bere il vino durante i pasti. Esistono enormi differenze fra l’ assunzione di vino a digiuno o durante un pasto: l’ azione antiossidante dei polifenoli come i tannini si manifesta durante la digestione, limitando i danni di grassi, fritti e degli alimenti un po’ bruciacchiati che sono cancerogeni .
L’ uva buona non solo fa il vino buono ma lo fa anche più sano sia per il contenuto di antiossidanti sia perché evita il ricorso a trucchi chimici per correggere i difetti.
Le sigle:
- Igt (indicazione geografica tipica),
- Vqprd (vino di qualità proveniente da regioni determinate),
- Doc (denominazione di origine controllata),
- Docg (denominazione di origine controllata e garantita).
La diffusione di questi marchi di garanzia nasce proprio dal riconoscimento del legame fondamentale tra il vino e il suo territorio, per cui tutte le fasi della produzione, coltivazione, imbottigliamento avvengono in una determinata zona.
Per andare sul sicuro è consigliato scegliere vini Docg.
I controlli di qualità da parte delle commissioni di assaggiatori per un vino Docg sono molto severi.
I rossi invecchiati o di pregio vanno stappati 2 o 3 ore prima e poi lasciati decantare in modo che il contatto con l’ ossigeno permetta ai profumi di “aprirsi”.
Se il vino è “buono” non ha un sentore di sughero (tappo) e non ha un odore dolciastro, invecchiato male, quindi marsalato.
Che tipo di vino scegliere in base al pasto? Cibi delicati richiedono vini leggeri come i bianchi, mentre piatti robusti vini vigorosi.
Bere moderatamente è meglio che essere totalmente astemi, soprattutto per il cuore, ma essere astemi è molto meglio che bere troppo.
Bere troppo vino fa male, intossica il fegato, aumenta il rischio del tumore alla laringe ed esofago e fa aumentare i trigliceridi nel sangue danneggiando le arterie: questi sono solo alcuni dei moltissimi effetti collaterali dati dall’abuso di alcol.
Con un solo bicchiere di buon vino a pasto se ne ottengono tutti i vantaggi schivando i pericolosi effetti collaterali.
Dott.ssa Valentina Parisani Biologo - Nutrizionista Dottore di ricerca in “Obesità e Patologie Correlate”